Lisboa Minha Cidade

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Mirador de Santa Luzia

domingo, novembro 23, 2008

Restaurato il Merisi della discordia


MILANO - L'8 luglio 1600 monsignor Tiberio Cerasi acquista in S. Maria del Popolo un piccolo sacello per farne la propria cappella funeraria. Subito dopo mette sotto contratto il miglior architetto su piazza, Carlo Maderno, cui chiederà di ampliare il modesto ambiente, e ingaggia i due artisti il cui nome è sulla bocca di tutti: Annibale Carracci, che è in assoluto il pittore di maggior prestigio, e Michelangelo da Caravaggio, l'astro emergente.

sábado, novembro 22, 2008

De Chirico torna in patria da profeta


A FOTO

photo: chico esperto. Arte Lisboa 2008. Rodas de Paulo Neves.

Toda una 'performance' de premio

quarta-feira, novembro 19, 2008

Il ritorno del maestro tradito


MILANO - Singolare destino, quello del muro di Berlino e del "Teatro Continuo" di Alberto Burri, la macchina scenica progettata dall'artista padre dell'informale materico per il parco Sempione in occasione della Triennale del 1973, composta di sei quinte d'acciaio alte sei metri su un basamento di cemento di oltre dieci metri di lunghezza.

sábado, novembro 15, 2008

A FOTO

photo: chico espertorb. Interior Igreja de S. Domingos - Lisboa.

Impressioni di paesaggio italiano


FERRARA - La vertigine di una gola profonda, serrata tra due pareti di rocce a strapiombo, dove la luce filtra a fatica dalle coltri di nuvole dando all'immagine una evanescenza spettrale. Eccolo, il "Passo del San Gottardo" così come lo immortala il portentoso Joseph Mallord William Turner in quel suo primo viaggio in Italia del 1802, quando attraversata la Manica, assaporata Parigi dalle sale del Louvre, si trovò di fronte lo spettacolo naturalistico della Valle d'Aosta con i suoi dirupi, i suoi picchi e i ghiacciai che trasfigurarono completamente la sua immaginazione.

sexta-feira, novembro 14, 2008

Disparos de desnudez exquisita



Senos redondos, firmes, amos y señores de poder y tronío. Piernas eternas, dulcemente arqueadas y perdidas hacia el norte en cinturas de bailarina. Culos prietos y contorneados, tímidos en ocasiones, desvergonzados en otras. Cabelleras de leona, melenas tejidas en rizos o en llanuras, pero siempre evocando esa fatalidad que es principio de ensueños. Las modelos de Pablo Almansa se quitan la ropa, pero es él quien las desnuda para la eternidad disparando su cámara. Y sus fotos son veneno, una poción hechicera sin antídoto que reclama atención, que atrae codiciosamente la mirada del espectador.