Lisboa Minha Cidade

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Mirador de Santa Luzia

segunda-feira, novembro 30, 2009

El arte como espejo del tiempo


La historia se puede contar de muchas maneras. La mayor parte de las veces se hace hilvanando los grandes sucesos políticos y económicos. En esa forma de hacer, las obras de arte han solido ser un mero apoyo. Pero hay otras maneras de contar las cosas. El historiador Juan Pablo Fusi (San Sebastián, 1945) y el catedrático y crítico de arte Francisco Calvo Serraller (Madrid, 1948) cuentan en El espejo del tiempo (Taurus) una versión del pasado de España narrado de la mano de medio centenar de pinturas.

sábado, novembro 28, 2009

A FOTO

photo: chico esperto. Teatro Nacional D. Maria II - Rossio, Lisboa.

Troppo ricchi i templari

Una mostra di storia (avvenimento abbastanza raro in Italia) piena di storie, quella degli ordini cavallereschi. Dai Templari ricchissimi e per questo finiti sul rogo all'ordine di Malta nato ospitaliero, che batteva moneta, aveva relazioni diplomatiche con gli Stati e una flotta con la quale partecipò alla battaglia di Lepanto (e in epoca moderna una flotta aerea). Rubens raffigurava i cavalieri di Malta nei suoi dipinti, accanto alle regine. Per finire a Napoleone. Dai difensori della Terra Santa, protettori dei pellegrini, contro i musulmani violatori del Santo Sepolcro, al fondatore della Legion d'onore, sogno di ogni francese (di ieri e di oggi). Quasi un millennio di storia europea fra religione e servizi al prossimo, guerre agli Infedeli, assedi, saccheggi, conquiste e perdite di regni, caccia ai pirati barbareschi, obbedienza al papa, fedeltà e tradimenti ai re. Dal 1095 della prima Crociata, al 1792 quando la Rivoluzione francese abolisce gli ordini cavallereschi (salvo creare un "souvenir" della Rivoluzione da mettersi al collo), al 1815 quando l'imperatore d'Austria e re del Lombardo-Veneto, istituisce il nuovo Ordine della Corona Ferrea, in risposta a Napoleone, che, come re d'Italia, l'aveva istituito. Era un ribadire i diritti al trono d'Italia. E infatti, nel 1866, sconfitta l'Austria nella terza guerra d'indipendenza, Vittorio Emanuele III istituì un omonimo ordine sopravvissuto sino al 1946.

sexta-feira, novembro 27, 2009

Bernardí Roig regresa de Venecia con sus obsesiones


No pátio do Institut Valencià d'Art Modern (IVAM), uma figura branca em frente ao muro, cuspindo água em uma grande piscina coberta por uma grade de metal. É a homenagem especial ao Roig Bernardi famosa imagem Self Portrait de Bruce Nauman e servindo o artista maiorquino para acolher a exposição do museu, em Valência. Bernardi Roig. Shadow criador deve dança exibe as criações intrigantes que iniciou um diálogo com obras de Klimt, Rosso, Matisse e Morandi famoso museu de Ca Pesaro, Veneza, e também mostrou lá sozinho ", mais masturbação, no monólogo" . Creations, 25 no total que mapeiam para o 31 de janeiro mente do artista: "Eles falam sobre todas as minhas obsessões.

terça-feira, novembro 17, 2009

La magia de Tim Burton en el MoMA


Chica azul con vino. c. 1997.
La exposición reúne 700 piezas entre dibujos originales, fotografías, muñecos, maquetas y un largo etcétera de objetos fruto del oscuro imaginario del artista, muchos de ellos inéditos. Óleo sobre lienzo. (71.1 x 55.9 cm). Colección Privada. © 2009 Tim Burton

domingo, novembro 15, 2009

Nel segno di Caravaggio Bacon



La stagione 2009-2010 delle mostre d'arte è cominciata con grandi soddisfazioni di visitatori e una grande amarezza. Soddisfazioni a Milano (Hopper e Gehry alla Triennale), a Venezia (l'"Uomo vitruviano"), a Firenze (gli scherzi molto seri del "Trompe-l'oeil), a Pisa (Chagall che non è solo una mostra, ma l'inizio di un programma triennale di "movimentazione" culturale della città), a Roma (la pittura dell'impero romano, soprattutto Caravaggio-Bacon, Dada-Surrealismo, Calder).

quinta-feira, novembro 12, 2009

L'arte formato reportage



MILANO - "Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te". Ed è con questo segreto che Steve McCurry, il raffinato maestro americano del fotogiornalismo contemporaneo, inviato su mille fronti devastati dalla guerra, immortalò nel campo profughi vicino Peshawar la "ragazza afgana" dai penetranti, dolci e tragici occhi verdi, diventata dalla copertina del National Geographic icona del terribile conflitto. Un segreto che ha donato ai suoi reportage da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all'ex Jugoslavia, fino al già citato Afghanistan, pluripremiati dal Wolrd Press Photo Award, un piccolo grande mondo di storie umane trasfigurate dai dolori, dalle speranze e dalle paure.