Sculture spaziali

Mantova - Dalla Camera degli Sposi, dove le meraviglie di quel genio rinascimentale di Mantegna si dispiegano lungo tutte le pareti, compreso il soffitto con la vertigine del sublime finto oculo da cui si affacciano briosi Amorini, alla camera dei "concetti spaziali" di Lucio Fontana, dove tutto riverbera di una luce lattiginosa e sinistra, mimando l'idea di spazio dinamico. Il passo è paradossalmente breve. Le separa giusto un piano. Perché proprio nell'ampio salone incastonato nei restaurati sotterranei del Castello di San Giorgio, sotto la famigerata stanza affrescata per i Gonzaga, ecco incontrare l'Ambiente spaziale a luce nera che l'illustre maestro della stagione informale italiana, colui che ha firmato il manifesto dello "spazialismo", rivoluzionando il concetto di spazio nell'arte con i suoi "sconcertanti" tagli e buchi, costruì per la famosa esposizione alla Galleria del Naviglio di Milano nel 1949.
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