ROMA - Tutto nacque da un disagio esistenziale. Da un disgusto verso lo scalpitio della vita moderna, il caos della città, la mondanità scatenata e decadente, la quotidiana lotta per la sopravvivenza. Tutto nacque dall'utopistica ambizione di trovare il regno "dell'estasi, della pace e dell'arte, lontano da questa europea lotta per il denaro". Paradossalmente, se gli impressionisti più veraci avevano trovato nel tourbillon della belle époque la linfa vitale della loro arte, Paul Gauguin che da quell'euforia iniziale aveva preso le mosse - l'artista espose con il gruppo nel 1880 - la rifiutò.
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