MILANO - Ad un certo punto qualcosa cambiò nello sguardo degli artisti. Non trovavano più risposte nell'euforica "impressione" della luce, e finirono per cercarle nella scienza e nella matematica. Era il 15 maggio del 1886 quando apriva l'ottava e ultima mostra degli Impressionisti e facevano capolino, anche se in una stanza a parte, Georges Seurat e il suo seguace Paul Signac, più giovane di quattro anni, con opere che lasciavano intravedere un netto superamento della ricerca originaria del gruppo.
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