
TRIESTE - Leonor Fini, la Greta Garbo dell'arte, la "Divina" del surrealismo. Marx Ernst la definiva "la Furia italiana di Parigi", Jean Cocteau diceva che i suoi dipinti erano l'espressione di un "soprannaturale che era per lei reale". Il bel mondo di Parigi, che conquistò dal suo arrivo, appena ventiquattrenne nel '31, sembra facesse la fila per un ritratto nel suo stile inquieto e sensuale. Per anni si dice che avesse venduto molto più di Picasso.
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