Il ritorno dell'Avanguardia russa

ROMA - Quando la fotografia smise del tutto di essere uno strumento per registrare la realtà, e divenne un mezzo per la rappresentazione dinamica di costruzioni intellettuali. Non altro che pura estetica d'arte. Accade con Aleksandr Rodcenko (1891-1956), pittore, fotografo, grafico, designer, personaggio chiave dell'avanguardia russa a cavallo tra la Rivoluzione d'ottobre e la seconda guerra mondiale, che ebbe l'ardire di introdurre i principi del Costruttivismo nella ricerca fotografia. Personaggio emblematico e complesso, genio schiacciato da un'avversa contingenza storica, che viene riscoperto ora da una bella mostra antologica che gli dedica dall'11 ottobre all'8 gennaio il Palazzo delle Esposizioni, frutto della collaborazione con il Moscow House of Photography Museum, sotto la cura della direttrice Olga Sviblova.