Lisboa Minha Cidade

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Mirador de Santa Luzia

quinta-feira, janeiro 29, 2009

L'estetica della dissacrazione

ROMA - Che burlone, Bertrand Lavier, il sofisticato artista francese dall'indole istintivamente pop guidata da una coscienza concettuale tutta devota al dadaista Marcel Duchamp. Ad aprire la sua antologica all'Accademia di Francia, in scena dal 28 gennaio all'8 marzo, ha posto nientemeno che la provocatoria "Bocca/Bosch", un divertissement in formato "oggetto comune", dove il replicatissimo divano a forma di labbra rosse viene poggiato sopra un frigorifero, che diventa in questa operazione divertita di dissacrante citazione del passato, il piedistallo di memoria classica che sostiene la presunta scultura ma che sfoggia allo stesso tempo il marchio di una nota ditta di elettrodomestici che corrisponde anche al nome del portentoso e visionario pittore del Quattrocento Hieronymus Bosch. Ecco allora che nella leggerezza apparente del linguaggio Pop Art di Bertrand Lavier si coglie uno spirito al vetriolo, un'euforia irriverente e caustica nei confronti della società consumistica, sia essa alta o bassa.

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