ROMA - Interni abbandonati, esterni desolati, oggetti inanimati, dettagli rubati dai quadri del Correggio e rivisitati come "frame" in bianco e nero dall'atmosfera noir. Quanto fosse intimamente melanconico e introverso il Correggio, sofisticato, sopraffino, intellettualoide maestro del Rinascimento emiliano, lo rivela un artista del ventunesimo secolo, il belga Hans Op de Beeck che all'Uccelliera della Galleria Borghese porta fino al 4 ottobre la sua personale riflessione sul pittore del primo Cinquecento.
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