
RIMINI - Una "contro Biennale" all'insegna della Bellezza. Una mostra di centoventi artisti italiani e stranieri innamorati dell'Italia per risarcire la povera pittura italiana del secondo Novecento, clandestina in patria in balia delle provocatorie avanguardie scalpitanti, assediata da video, fotografia e installazioni maniacali e velleitarie, che hanno fatto perdere di vista l'ideale forma del "bello". Una pittura salvata in extremis da "ostracismi e condanne nette" solo dalla Transavanguardia che ne ha fatto riscoprire tutte le potenzialità e le credenzialità del genere anche grazie all'estro vistoso e radicale dei suoi protagonisti.
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