Lisboa Minha Cidade

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Mirador de Santa Luzia

sexta-feira, outubro 30, 2009

A Roma la rivoluzione Calder

ROMA - "Calder non suggerisce nulla: cattura dei movimenti reali, vivi, e li plasma. I suoi mobile non significano nulla, non rimandano a nulla se non a se stessi: esistono e basta, sono assoluti. Del mare Valéry usava dire che ricomincia di nuovo, sempre nuovo. Un oggetto di Calder è come il mare. E' come un motivo di jazz, unico ed effimero, come il cielo, come l'alba. Se vi è sfuggito, vi è sfuggito per sempre". Così Jean-Paul Sartre condensava il senso portentoso della creatività di Alexander Calder, colui che sfidò la forza di gravità, l'ingegnere visionario e lirico, l'artista americano che rivoluzionò la scultura conferendole una dimensione "aerea", una natura fluida e lieve, e la prodezza del movimento.

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