Documentari, biografie, film

ASOLO (Treviso) -
Il bello dell'arte e la genialità degli artisti possono essere assaporati anche sul grande schermo, magari in versione technicolor, rigorosamente di celluloide. Così può accadere che una voce fuori campo, lenta ma incisiva, parli di geometrie e colori, di combinazioni cromatiche sull'orlo della rigorosità matematica, di società e politica, scienza e utopia, mentre un anziano signore si prepara il caffè e una coppia di innamorati attende un treno sulla banchina di una piccola stazione. Accade che quelle parole, ispirate ed evocative, siano nientemeno che di Piero Dorazio, padre del moderno astrattismo italiano, recentemente scomparso. E il suo sembra un tentativo romantico ma personalissimo di riscattare le attese e i silenzi di una vita quotidiana. Da parte di chi, in quelle geometrie e in quei colori aveva nutrito una grande fiducia comunicativa.
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