Audace, provocatorio Baselitz

NAPOLI -
Un monumentale nudo maschile, colto nell'atto della masturbazione. Un dipinto platealmente provocatorio, volutamente brutale, stilisticamente portentoso, con un titolo geniale "Die grosse Nacht im Eimer", "La grande notte in bianco". Era il 1962 e Georg Baselitz debuttava a soli ventiquattro anni sulla scena di Berlino Ovest, fresca di muro, con un'opera chiassosa e temeraria, tra l'altro un autoritratto. Una bomba a orologeria, all'interno di una antologica di cinquanta creazioni audaci, che di lì a poco fece gridare allo scandalo, portando al sequestro del quadro, alla chiusura della giovane galleria aperta da due mercanti, Michael Werner e Benjamin Katz, artista e fotografo ebreo miracolosamente sopravvissuto all'Olocausto, nonché al pagamento di una multa salata. Di recente, Baselitz ha pubblicamente dichiarato che "Die grosse Nacht im Eimer" è il dipinto più riuscito tra quelli finora eseguiti e che forse non ne realizzerà mai uno migliore.
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